Spesso la vita ci propone situazioni nelle quali gli avvenimento si sovrappongono, a volte in maniera soverchiante, o almeno così ci appare.
Apparenza e realtà potrebbero essere cose diverse, abitudini e convinzioni potrebbero dirigerci verso un destino per il quale poco o niente di realmente “noi” agisce per determinare l’esito di una vita. Così come ci ricorda Jung:
“Oggi si vuol sentire parlare di grandi programmi politici ed economici ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli ad impantanarsi nella situazione attuale, ed ecco che uno viene a parlare di sogni e di mondo interiore... tutto ciò è ridicolo, che cosa crede di ottenere di fronte ad un gigantesco programma economico, di fronte ai cosiddetti problemi della realtà? Ma io non parlo alle nazioni, io mi rivolgo solo a pochi uomini. Se le cose grandi vanno male, è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male, perciò, per essere ragionevole, l'uomo dovrà cominciare con l'esaminare se stesso, e poiché l'autorità non riesce a dirmi più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle intime radici del mio essere soggettivo. È fin troppo chiaro che se il singolo non è realmente rinnovato nello spirito neppure la società può rinnovarsi poiché essa consiste nella somma degli individui."
C.G.Jung, estratto dal noto video "Dal profondo dell'anima".
Uscire da questa visione è possibile, riappropriarsi del proprio sé è riconoscere il sé degli altri aiuta ad evitare che: “Se le cose vanno male è solo perché i singoli vanno male, perché io stesso vado male”.
Per poter fare questo è necessario adoperarsi per compiere quello che noi definiamo Destrutturare.
La lanterna è sempre stata per l’uomo uno strumento dalla doppia funzione: per i viandanti in giro per sentieri e per boschi, per mare o per deserti, un riferimento nella notte buia su come potersi orientare, avere un punto di riferimento ove dirigere il cammino. É anche uno strumento per permettere di vedere la strada, gli ostacoli, le soluzioni, per poter al meglio dirigersi tenendo conto di ciò che ci circonda. Nel buio della notte, nel profondo di un bosco, nell’oscurità di una caverna la lanterna è un punto di conforto intorno al quale poter contemplare con discernimento le opzioni a nostra disposizione.
Noi l’abbiamo scelta come simbolo proprio per questa duplice funzione, per rappresentare una possibile destinazione e per rappresentare il cammino che siamo chiamati a compiere tutti i giorni, mettendo un piede davanti all’altro, evitando e distinguendo i passi necessari da quelli non necessari, quelli che funzionano da quelli inefficaci potendo osservare ciò che è funzionale da ciò che non lo è. Noi lo chiamiamo Discernimento.
Rammentare, Ricordare e Rimembrare sembrano sinonimi tuttavia si riferiscono, secondo noi, a precise collocazioni del processo di apprendimento e riconoscimento del proprio sé. Si può rammentare una nozione, un dato, un procedimento. Si può ricordare un’esperienza, un’emozione, un sentimento. Rimembrare è un qualcosa che porta le esperienze a far parte integrante delle proprie membra, a diventar quella nozione, quell’emozione, quel dato, quel sentimento. È ciò che a noi piace chiamare Ricostruire.